Nato a Milano ai tempi di Ludovico il Moro possiede una ricetta semplice, fatto con cibi e alimenti gustosi e nutrienti. L’impasto e la tecnica sono gli stessi della ricetta originaria, ovvero di 500 anni fa, quando a Milano ogni panettiere e fornaio ne sfornava quantitativi importanti.
La nascita del panettone è circondato da leggende e favole popolari, ma ancora oggi se ne rammenta l’origine legata alle feste. Prodotto in corrispondenza del Natale veniva offerto ai poveri, soliti cibarsi di pane di miglio. Al contempo era il dolce dei ricchi, da servire sulla tavola delle grandi occasioni. Eppure la sua nascita, secondo la leggenda, è legata all’improvvisazione e alla necessità. Il cuoco di corte di Ludovico il Moro fu incaricato di imbandire la tavola delle feste, proprio per il pranzo di Natale.
Ma impegnato nell’allestimento e nella preparazione dimenticò il dolce in forno, che bruciò irrimediabilmente. Terrorizzato dalle conseguenze venne salvato dallo sguattero di corte, Toni, il quale gli propose un dolce che aveva creato lui stesso in mattinata.
“Con quanto è rimasto in dispensa: un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola.”
Fu un grandissimo successo, apprezzato da tutti gli invitati e commensali e acclamato a gran voce. Il duca chiese come si chiamava quella delizia e il cuoco, in modo onesto e sincero, sciolse il mistero: “L’è ‘l pan del Toni”
Da quel momento divenne il pane di Toni, ovvero il panettone. Nonostante le leggende legate a questo dolce siano molteplici, questa risulta la più credibile e poi tramandata per secoli come la ricetta del panettone.
Un'altra interessante tradizione legata al dolce milanese è quella legata al 3 febbraio, la festa di San Biagio. Una leggenda popolare racconta che il santo salvò miracolosamente un bambino che si era conficcato una spina di pesce in gola facendogli inghiottire un pezzo di pane. La mollica portò con sé la lisca e il bambino riprese a respirare normalmente.
Da qui la tradizione lo invoca contro il mal di gola. Questo però non spiega come la storia di Biagio si leghi a Milano e al suo più rappresentativo dolce. Biagio non vi era mai passato, eppure proprio a Milano la sua festa ha una così strana connotazione. Un'altra spiegazione può essere trovata con un evento che avvenne più in là nel tempo, quando, il panettone era già stato inventato e a Milano tutti usavano prepararlo per le feste natalizie. La leggenda dice che prima di Natale una donna si reca da Frate Desiderio per far benedire un panettone che ha preparato per la famiglia. Desiderio dice alla donna di lasciargli il dolce per qualche giorno e di passare poi a ritirarlo.
I giorni trascorrono e la donna si dimentica di ripassare dal frate per il suo panettone. Desiderio invece non si dimentica affatto del panettone e passando ogni giorno davanti al dolce ne stacca un pezzettino e lo mangia. Un pezzetto oggi, uno domani, del panettone non resta che l'involucro vuoto. Desiderio a questo punto si dispera al punto di sperare che la donna si sia dimenticata per sempre del suo panettone e non torni più. Passano i giorni e sembra che il desiderio del frate si sia avverato, quando, il 3 febbraio, la donna si ripresenta per avere indietro il suo panettone benedetto. Desiderio va nell'angolo dove giaceva ancora l'involucro del panettone e, meraviglia, la carta è gonfia e piena di un panettone grosso il doppio di quello che la donna aveva lasciato al frate.
Il Natale dell'anno successivo molti milanesi portarono a Desiderio i loro panettoni da benedire, sperando di vederli moltiplicati. Desiderio si limitò a benedire tutti i panettoni assieme e poi consigliò caldamente ai milanesi di avanzarne una parte da consumare il 3 febbraio, in sostituzione del pane benedetto. Negli anni l'usanza si radicò e in ogni casa di Milano, la mattina del 3 febbraio, a colazione, per proteggere la gola dai malanni stagionali, si mangia il panettone avanzato dal Natale.
Ancora oggi è realizzato in tutta Italia, e in particolare a Milano nelle pasticcerie artigianali più apprezzate.