Il panone è uno dei due dolci tipici natalizi della provincia bolognese, assieme al certosino. I due alimenti si assomigliano in parte per l’aspetto e per gli ingredienti, ma differiscono molto per la consistenza, essendo il panone più simile ad una torta lievitata, e quindi più soffice.
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Anteprima: | Ingredienti: | ||||||
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Come fare:
- Mettete in ammollo l’uva sultanina in un bicchierino di rhum.
- In una ciotola impastate la farina con il latte, l’uovo sbattuto, lo zucchero, il caffè, il burro ammorbidito, il cioccolato fondente a pezzetti, il cacao amaro, l’uvetta sgocciolata, il cedro candito, la mostarda bolognese (o la marmellata), il miele, il vino, la scorza d'arancia candita a dadini, 2/3 delle noci tagliate a quarti, 2/3 delle mandorle pelate e 2/3 dei pinoli.
- Mescolate accuratamente e poi lasciate riposare l'impasto per un paio d'ore.
- Aggiungete quindi il lievito e mescolate di nuovo bene per un periodo sufficientemente lungo per amalgamare bene il tutto.
- Versate l'impasto in uno stampo ben imburrato, decorate la superficie con le ciliegie candite e le mandorle, le noci e i pinoli rimanenti.
- Mettete in forno già caldo, a 180°C, per un'ora.
- A cottura ultimata togliete dal forno e lasciate raffreddare nello stampo.
- Quando sarà freddo, tamponare la superficie del panone con una garza pulita imbevuta di liquore di mandorla amara.
- Dopo qualche ora rimane da realizzare solo la lucidatura: fate fondere a fuoco bassissimo 2 cucchiai di miele con 1 cucchiaio di liquore di mandorla amara fino a ottenere una soluzione ben liquida e profumata con la quale si spennellerà accuratamente la superficie del panone.
I consigli del cuoco:
Oltre all’uva sultanina si può lasciare macerare anche la restante frutta candita e quella secca nell’alcool, anche per una notte intera. Alcune ricette prevedono l’utilizzo del vino bianco anche per questa operazione al posto del rhum
L’impasto deve risultare piuttosto consistente; se fosse troppo liquido aggiungere un po’ di farina, se fosse troppo solido, un po’ di latte. Il composto versato nello stampo non deve superare i 2,5 cm di spessore, perché con la cottura lieviterà diventando circa il doppio.
Prima di sfornare provate la cottura con uno stuzzicadenti: il dolce è cotto se lo stuzzicadenti esce asciutto.
La fase di tamponatura è molto importante perché aiuta a mantenere morbida la pasta, oltre che a profumarla.